HOTEL LAUSANNE

Coperte Strette

Hotel Lausanne è un museo popolato da sosia che si esibiscono osservati da spettatori paganti.
Hotel Lausanne è un luogo allo stesso tempo concreto e astratto, interiore: è l’hotel, l’albergo, l’involucro che ospita la nostra anima. È il corpo.
All’Hotel Lausanne dei sosia di professione mettono in mostra il proprio corpo, la propria facciata esposta al vento sferzante dei giudizi del pubblico; al tempo variabile di un meccanismo, ormai in decadimento, che si inceppa in continuazione; ai temporali interni dell’anima che logorandosi, fatica a trovare un senso al proprio ruolo, alla propria identità.

Hotel Lausanne è un luogo abitato da sosia osservati da spettatori paganti. Al suo interno si esibiscono Maria Lina e Uguale, sosia di Marilyn Monroe e Adolf Hitler, due personaggi in crisi di identità e alla ricerca di un proprio posto nel mondo. Siamo all’ultima esibizione all’interno dell’Hotel; è un’esibizione sostenuta con leggerezza ma dove assistiamo al disfacimento e al crollo del meccanismo che finora li ha sorretti – tra suoni che non partono quando dovrebbero, incidenti di percorso, dimenticanze – in un gioco al massacro dove l’unica vera soluzione, la soluzione finale, sembra essere quella di barricarsi all’interno dell’Hotel, di chiudere lì, con l’ultima esibizione, forse con la vita, andando a rendere definitiva l’identificazione dei sosia con i due idoli.

Mi domando cosa sarei stato io, se non ci fosse stato lui
(Sosia ufficiale italiano di Michael Jackson)

Coperte Strette
HOTEL LAUSANNE

di e con Christian Gallucci e Anna Sala

• sabato 6 Ottobre – ore 21.15

• domenica 7 Ottobre – ore 18.00

c/o Castello Pasquini / Sala del Camino

Progetto NEXT Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo Edizione 2017-2018

Coperte Strette è una compagnia indipendente che nasce nel 2014 a Milano grazie all’incontro tra Christian Gallucci (attore, autore, regista) e Anna Sala (attrice). 

Provenienti da percorsi artistici diversi troviamo un denominatore comune volto alla ricerca di una poetica che si sviluppa su più piani partendo da un parallelismo tra finzione e realtà e vivendo il tempo presente della messa in scena. Traducendo quegli atti artistici che sono motore del nostro lavoro ricerchiamo un linguaggio che possa raggiungere lo spettatore su più livelli. Il nostro teatro affronta drammaturgie inedite e riscritture di testi classici. Diamo grande importanza alla parola che è suono e significante e significato e sempre complementare a un corpo che riempie organicamente uno spazio frammentato e disegnato da luci e suoni.

Hotel Lausanne indaga il tema dell’identità e del rapporto tra idolo e ideale attraverso la figura del sosia.
Finalista Premio delle arti Lidia Petroni – Teatro Idra- Brescia
Finalista Tagad’off – Festival della nuova drammaturgia lombarda- menzione alla migliore interpretazione.Inserito nella rassegna Città Balena- Teatro i
Vincitore di “Next – Laboratorio di idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” nel 2017.
Si stava meglio una trilogia di monologhi che a partire dalla riscrittura di tre testi (Amleto, Tre sorelle, Medea) indaga il tema della migrazione e dello spostamento in tre capitoli: il rifiuto della patria, l’esilio e l’esclusione.
Si Stava Meglio#1 – La regina di Danimarca non deve morire (sostenuto da manifattura K) Finalista Tagad’off 2017 – Festival della nuova drammaturgia lombarda.
Si stava meglio#3 – Nostra Medea (Prodotto da Teatro i )Partecipa a Mediterranea 18 – Young artists biennale– Tirana nel 2017.
@Tiffanys – Fenomenologia di una scena d’amore (sostenuto da Manifattura K, Ert Arena del sole – Residenza Villa Pini e Illinxarium residenza artistica)
Finalista al Calabbria Teatro Festival – Castrovillari (20 min)
Finalista al Festival Teatro in Corto – Fiorenzuola (20 min)
A Maggio 2018 sarà in stagione al Teatro San Teodoro di Cantù nella sua versione integrale.
Attualmente in fase di lavorazione due nuovi progetti
Il vecchio muore il nuovo non può nascere – drammaturgia Marco di Stefano e Chiara Boscaro