{Evento terminato}
DONNE CHE SOGNARONO CAVALLI
GIOVEDÌ 7 LUGLIO – ORE19.00
VENERDÌ 8 LUGLIO – ORE 18.00
SALA AUDITORIUM / CASTELLO PASQUINI – CASTIGLIONCELLO
Fattore K / Roberto Rustioni
DONNE CHE SOGNARONO CAVALLI
di Daniel Veronese
regia Roberto Rustioni
con Valeria Angelozzi, Maria Pilar Perez Aspa, Michela Atzeni, Paolo Faroni, Fabrizio Lombardo, Valentino Mannias
co-produzione Fattore K/Sardegna Teatro
Teatro – durata 90’
Mujeres Sonaron Caballos uno dei testi piu’ riusciti e rappresentativi dell’opera di Daniel Veronese. Presenta una qualità di ambiguità e di mistero nella scrittura ed un andamento strutturale abbastanza particolare, tali da richiedere una breve esplicazione per facilitarne la lettura. Innanzitutto l’architettura dell’ opera contiene uno sfasamento temporale:le scene o quadri sono 5, ma non sono in ordine cronologico,la prima scena ( se vogliamo seguire e comprendere l’andamento della vicenda in senso lineare) è la 3 seguita poi dalla 1,e dalla 2 e poi le altre:cioè riassumendo la sequenza-3,1,2,4,5.
Lucera,il personaggio piu’ giovane,con i suoi monologhi che provano a ricostruire dolorosamente la sua memoria,aiuterà anche a ricostruire l’intera vicenda:Lucera è chiaramente una figlia di desaparecidos,una dei tanti figli di dissidenti tolti di mezzo durante la feroce dittatura militare che ha coinvolto l’Argentina tra il ‘76 e l’’83, strappati alle famiglie originarie ed affidati ad altre famiglie vicine al regime. Ma questa verità terribile è nascosta dietro ad una situazione ordinario-familiare apparentemente normale:tre fratelli ritrovano con le loro rispettive mogli per un improvvisato pranzo che li riunisce. Bugie,tradimenti,sospetti reciproci, competizioni continue e ridicole,si alternano in un’atmosfera contemporaneamente torbida e tragicomica,fino ad arrivare ad un finale inaspettato e catartico. La Storia però con Veronese (cosi’ come avviene per Cechov grande classico molto amato dall’autore argentino), rimane all’orizzonte ,sullo sfondo,indeterminata,il Politico od il Sociale a Veronese interessano fino ad un certo punto.
L’attenzione è sulle relazioni umane,sulla violenza insita nelle relazioni stesse,sul desiderio che ci muove come burattini tirati da invisibili fili,sulle dinamiche banali e quotidiane che possono rivelare inaspettatamente un fondo di orrore. Sull’uomo e sulla donna,sul maschile e sul femminile,su cio’ che conta,come in Cechov, appunto.
Roberto Rustioni Nasce a Milano dove incomincia ad occuparsi di teatro diplomandosi alla scuola d’arte drammatica “Accademia dei Filodrammatici”.Negli ultimi anni inizia a interessarsi alla nuova drammaturgia ispano-americana con un particolare interesse per la nuova scrittura scenica argentina.Scrive, dirige ed interpreta Tre atti unici da Anton Cechov, candidato ai Premi Ubu con grande successo di pubblico e critica.Attualmente è in tournée con lo spettacolo che dirige ed intepreta, Being norwegian di David Greig, E’ impegnato come attore nell’ ultimo progetto di Lucia Calamaro e nel prossimo lavoro su P. Pasolini di G.Barberio Corsetti. Tra i vari progetti odiernii un’altra riscrittura da Chechov Villa dolorosa di Rebekka Kricheldorf e un testo inedito di D.Veronese Donne che sognarono cavalli
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