{Evento terminato}
EMERALD
di e con Azzurra D'Agostino
Un tempo il poeta era là per nominare le cose: come per la prima volta, ci dicevano da bambini, come nel giorno della Creazione. Oggi egli sembra là per accomiatarsi da loro, per ricordarle agli uomini, teneramente,dolorosamente, prima che siano estinte. Per scrivere i loro nomi sull’acqua: forse su quella stessa onda levatache fra poco le avrà travolte.
Un parco ombroso, il verde specchio di un lago corso dai bei germani dorati, nel cuore della città, dellatormenta di cemento armato. Come non pensare guardandolo: l’ultimo lago, l’ultimo parco ombroso?
Chi oggi non è conscio di questo, non è poeta d’oggi.
C. Campo
Nel 2020 durante la pandemia Fabio Sebastiano pubblica alcuni scatti delle zone di Chernobyl/Prypiat. Azzurra rimane colpita da Emerald un villaggio una volta destinato ai figli dei dirigenti della centrale e poi utilizzato come dormitorio per i liquidatori dei rifiuti radioattivi. Casette a misura di bambino immerse nel bosco, con disegni a cavallo tra le fiabe russe e l’immaginario disneyano, un piccolo parco giochi ora arrugginito, canoe per navigare il fiume. Ma Azzurra non sa che poche settimane prima della pubblicazione delle foto, Emerald è stata distrutta dagli incendi dolosi che hanno colpito le zone vicine.
Questa è la foto di EMERALD, una colonia estiva per i bambini nella foresta tra Chernobyl e Prypiat, abbandonata dopo il disastro del 1986 che dà il titolo al progetto. Fotografo Fabio Sebastiano
L’idea che si possa devastare anche quanto è già stato reso inabitabile, risulta sovrumana e al contempo stupefacente. Senza bene sapere in che direzione andare, ho iniziato a scrivere a partire dalle foto di Fabio. Nacque così il primo capitolo di quello che in seguito ho capito essere un poema per dire addio alle cose, suggellare il nostro mondo. E, forse, renderci conto di quanto ci sia caro. Da questa sensazione nasce il progetto editoriale ed installativo, che narra l’esigenza di dire addio alle cose: al bosco, agli animali, all’architettura, alle stelle e all’universo, per ricordarci quanto è potente, meraviglioso e fragile quello che noi chiamiamo il “nostro mondo”.
Ho chiesto ad amici fotografi dei loro scatti di archivio che potessero mostrare questo dire addio, dando in consegna i destinatari di questo addio, che sono i capitoli in cui è diviso il poema.
Per la residenza a Castiglioncello sono stati coinvolti i fotografi dell’Associazione Fabbricaimmagini
venerdì 20 gennaio ore 21.00
Auditorium Danesin – Rosignano Marittimo
EMERALD
un poemetto sullo sparire
progetto di installazione poetica
di e con Azzurra D’Agostino
con la partecipazione di Associazione Fabbricaimmagini
foto di copertina BOOKONATREE
Azzurra D’Agostino, ideatrice del progetto, poeta e scrittrice. Collabora con realtà teatrali e di performing art (tra gli altri: Daria Deflorian, Teatro dei Venti, Marco D’Agostin, Francesca Grilli). Fa parte da oltre dieci anni del Libero Gruppo di Studio delle Arti Sceniche fondato da Claudio Morganti e Rita Frongia. Ha pubblicato circa venti volumi tra raccolte di poesia, traduzioni e libri per bambini e ragazzi, tradotti in varie lingue. Tra gli altri, i libri D’Aria sottile (Transeuropa), finalista premio Viareggio Repaci 2011, Canti di un luogo abbandonato (SassiScritti) vincitore 58esima ed.Premio Carducci, Da grande voglio fare il poeta (Elekta Mondadori), Il giardino dei desideri (DeA Planeta), la traduzione con Marianne Schneider Scardanelli/Hölderlin, un radiodramma (Mimesis).
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