Armunia invita al cinema: martedì e mercoledì due film che hanno lasciato il segno e giovedì le letture sceniche dei film

Entra nel vivo il ciclo che Armunia, in collaborazione con Commedia all’italiana e Decima musa, dedica al rapporto tra cinema e teatro. Martedì 22 novembre alle 21.00, al Cinema Solvay, sarà proiettato il film PERSONA, regia di Ingmar Bergman introdotto da Massimo Ghirlanda, il giorno successivo, mercoledì 23 alle ore 21, al cinema sarà possibile vedere MARITI con la regia di John Cassavetes. Il film sarà introdotto da Ranieri Del TestaGiovedì 24 novembre nell’auditorium Danesin, saranno quindi presentate due letture sceniche, frutto del progetto D’Umanità l’attore, dedicato al lavoro dell’attore e realizzato da Artisti Drama di Modena e Cantharide di Zola Predosa (BO) che prevede che le letture sceniche vengano presentate insieme nella stessa serata per restituire agli spettatori quella complessità che affiora dai mondi così distanti (eppure per molti versi così vicini) di Cassavetes e Bergman. Al centro del lavoro c’è un’indagine sulla lettura per la scenaMARITI tratto da J. Cassavetes, regia di Francesco Pennacchia, con Gianluca Balducci, Francesco Pennacchia e Stefano Vercelli. Tre amici. Il quarto, uno di loro, è morto. La scomparsa improvvisa e prematura del loro amico apre una voragine, provoca una crisi di valori in cui questo terzetto di mezza età precipita. Tre seri professionisti diventano quindi tre goliardi molesti e ubriachi che, rimanendo insieme, per un impulso di ribellione verso qualcosa che non riescono a definire, decidono di mandare al diavolo tutto. Mogli, figli, lavoro, per un momento non esistono più. Solo per un momento però. Niente è definitivo, tutto ricomincia.

A seguire ALMA di Elena Galeotti, con Angela Antonini, Isadora Angelini, Elena Galeotti. ALMA significa “colei che dà vita”. Un’acclamata attrice teatrale durante una rappresentazione smette all’improvviso di recitare; un vuoto di memoria? Cosa accade? Quali sono le conseguenze? Questa la trama. E la lettura? Leggere in teatro significa fare una scelta, ascoltare l’alternarsi dei pieni e dei vuoti che le parole portano e comportano, del grado di tensione e attenzione che la lettura può sostenere; poi c’è la relazione; gli attori si ascoltano e leggono per essere ascoltati e perché la parola evochi movimento, corpo, spazio. 

 

Info www.armunia.eu

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A cura di:
Elisabetta Cosci

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