Nuovi sguardi per la danza
Comunicato stampa
Nuovi sguardi per la danza
ARMUNIA e il CID – Centro Internazionale della Danza organizzano un percorso formativo d’approfondimento dedicato a giovani coreografi. Esperti di diverse discipline – solo apparentemente distanti tra loro e dal lavoro degli artisti – inviteranno alla riflessione su come la creazione coreografica possa essere contaminata da nuove visioni.
Arte figurativa, scienza e cinema, possono offrire spunti tematici per le indagini artistiche dei coreografi, la possibilità di un nuovo approccio alla composizione coreografica, un’attenzione più marcata per la dimensione drammaturgica della danza.
Sabato 27 aprile 2019 dalle 10 alle 12 e dalle 13 alle 16
Domenica 28 aprile 2019 dalle 10 alle 12 e dalle 13 alle 16
CID Centro Internazionale della Danza – Rovereto (TN)
DANZA COME ARTE DELLO SGUARDO
Conducono: Rossella Battisti e Dionigi Mattia Gagliardi
Pur essendo un’arte basata sulla dinamica e sulla corporeità, la danza ha come medium fondamentale lo sguardo: quello del danzatore che si studia davanti allo specchio, o che apprende il movimento dal maestro e/o dal coreografo osservandolo. Ed è una relazione di sguardi quella che si crea con il pubblico, a cui il danzatore trasmette un messaggio estetico attraverso il movimento (visto e/o percepito). In questa fitta corrispondenza di sensi messi in gioco, la vista sembra giocare un ruolo predominante.
E’ veramente così? Lo sviluppo delle neuroscienze e le loro scoperte dimostrano che si tratta di rapporti più complessi. Conoscere meglio come funzionano certi meccanismi, aiuta la consapevolezza sia del semplice spettatore che dell’interprete, in particolare mette in relazione il processo creativo e come questo venga assimilato. Offrendoci spunti di riflessione inediti su un’arte che più di tutte ha nel divenire la sua essenza.
Il laboratorio propone una mappatura dello sguardo, mettendo in parallelo le esperienze di alcuni coreografi e teorici di danza del Novecento con le scoperte delle neuroscienze. Provando a immaginare i (nuovi) percorsi che si aprono alla danza e alla sua esplorazione creativa.
Rossella Battisti sguardo critico di spettacoli dal vivo per l’Unità, di cui è stata redattrice interna e vicecaposervizio fino al 2014. Ha curato programmi di sala per Romaeuropa, Opera di Roma, Filarmonica Romana, Ravenna Festival, la Scala, oltre a incontri con danzatori e coreografi – tra cui Susanne Linke, Reinhild Hoffmann, David Parsons, Moses Pendleton, Hofesh Shechter, Dada Masilo, Jiří Kylián – ed eventi speciali intorno alla danza a Roma per Maxxi, Accademia Nazionale di Danza e a Firenze per Cango. Nell’anno accademico 2005-6 è stata docente della cattedra di storia della danza moderna e contemporanea presso l’Università di Romatre. Ha tradotto l’autobiografia di José Limón, Memorie interrotte. Tuttora “militante” per il magazine Danza&Danza – con cui collabora dal 1987 -, sta spostando gradualmente la sua identità verso altri ruoli (divulgatrice, tutor, saggista). Attualmente si occupa di visioni di danza in 3d.
Dionigi Mattia Gagliardi presidente di Numero Cromatico, direttore Responsabile della rivista Nodes, membro dell’International Association of Empirical Aesthetics e del comitato scientifico della Rivista di Psicologia dell’arte. È Professore di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma presso l’Accademia di Belle Arti di Viterbo e di Scrittura Creativa presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Si occupa di Psicologia dell’Arte e Neuroestetica. Attualmente conduce studi sulla risposta del pubblico a stimoli estetici. Ha scritto numerosi saggi e partecipato come relatore a convegni sull’arte e l’estetica contemporanea.
Da lunedì 27 a mercoledì 29 maggio
e lunedì 3 giugno dalle 18 alle 21
Armunia – Castello Pasquini Castiglioncello (LI)
QUATTRO FILM
Conduce: Massimiliano Civica
Il laboratorio prevede la visione di 4 film che rappresentano dei capolavori “singolari” della storia del cinema. Quattro film “inclassificabili” che mescolano comicità e denuncia, leggerezza e rigore, accomunati da uno sguardo sulla vita pieno di compassione e dolcezza.
I film saranno introdotti dal regista Massimiliano Civica e, dopo la visione, commentati insieme ai partecipanti al laboratorio. Con un approccio “artigianale”, con la curiosità dei bimbi che smontano il giocattolo per vedere come funziona, i film saranno osservati nei loro elementi costitutivi, nei loro incastri di ritmi, nel rapporto tra la composizione visiva e la recitazione degli attori, per provare a capire il come e il perché ci strappano una risata o un sospiro. Quattro film che “ci riguardano”, perché trattano delle questioni che da sempre interessano alle persone: l’amore, il perdono, l’amicizia, il vivere per qualcuno.
Un’occasione di formazione trasversale e lettura dinamica di un film, guardato con gli occhi di un regista teatrale e restituito a giovani autori della danza contemporanea. Un approccio particolare che apre la visione e offre spunti di riflessione sullo stare in scena, elaborare contenuti, ampliare l’apertura e affrontare indirettamente la drammaturgia.
Massimiliano Civica: reatino, classe 1974, dopo una Laurea in Storia del teatro alla Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, si diploma in Regia presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Nel 2007 vince il Premio Lo Straniero (assegnato dall’omonima rivista diretta da Goffredo Fofi) e il premio Hystrio-Associazione Nazionali Critici Teatrali per l’insieme della sua attività teatrale. Nel 2017 vince il Premio UBU per la miglior regia per lo spettacolo Un quaderno per l’inverno (produzione teatro Metastasio di Prato con il sostegno di Armunia centro di Residenze artistiche Castiglioncello). Era già stato premiato nel 2007 per il Mercante di Venezia e nel 2015 per Alcesti di Euripide.
Venerdì 30 agosto 2019
Sabato 31 agosto 2019 dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18
Domenica 01 settembre 2019 dalle 10 alle 12 e dalle 13.30 alle 16.30
CID Centro Internazionale della Danza,
MART Museo d’arte Contemporanea di Trento e Rovereto – Rovereto (TN)
COREOGRAFIA E POTENZA DELLE IMMAGINI
Conduce: Enrico Pitozzi
In collaborazione con: Denis Isaia
A partire dalla celebre definizione di Domenico da Piacanza «danzare per fantasmata», questo workshop intende affrontare la relazione tra la scena coreografica e il mondo delle immagini, così da definire il transito di forme che dalla scultura e dalla pittura si declinano – più o meno volontariamente, sfuggendo a volte alla consapevolezza – nel gesto coreografico.
Seguendo e discutendo di alcuni processi di creazione, andremo ad evidenziare come la coreografia contemporanea sia un modo di pensare per immagini, capace di riattivare relazioni – come in una costellazione di significati – tra periodi storici che sembrano solo apparentemente lontani, ma che ci riguardano in modo profondo. Il workshop andrà ad indagare in modo puntuale i dettagli di questo dialogo ininterrotto, che parla alla nostra anatomia ed è in grado di tenerci magneticamente legati a un’immagine, senza riconoscerne il motivo.
Enrico Pitozzi insegnante presso l’Università di Bologna. Ha insegnato nelle università di Venezia, Padova, Parigi, Montréal, Porto Alegre e Valencia. È membro del “MeLa research lab” dell’Università Iuav di Venezia e del “Sensory Studies” della Concordia University (Canada). È membro del comitato scientifico della collana editoriale “corpi” presso l’editore Quodlibet, e delle riviste “L’annuaire Theatral” (Canada), “Map D2 Journal – Map and Program of Arts in Digital Dance and Performance” e “Moringa” (Brasile). Dramaturg per diversi coreografi (Simona Bertozzi, Daniele Ninarello, Ariella Vidach, Isabelle Choinière) ha partecipato nel maggio 2013 al progetto Biennale danza College della Biennale di Venezia, Settore Danza, diretto da Virgilio Sieni, con il quale collabora anche per la Biennale Danza 2014. Tra le pubblicazioni recenti ricordiamo Magnetica. La composizione coreografica di Cindy Van Acker | La composition chorégraphique de Cindy Van Acker | The choreographic composition of Cindy Van Acker, Macerata, Quodlibet, 2015. Bodysoundscape. Perception, movement and audiovisual developments in contemporary dance, in Yael Kaduri, The Oxford Handbook of Sound and Image in Western Art, Oxford University Press, 2016 ; Acusma. Figura e voce nel teatro sonoro di Ermanna Montanari, Macerata, Quodlibet, 2017 e la cura del numero monografico Teatri del suono della rivista “Culture Teatrali”, n. 27, annuario 2018. È in uscita, sempre per i tipi di Quodlibet, un volume dedicato alla danza contemporanea (2019).
Denis Isaia ricercatore culturale e curatore d’arte contemporanea. Nel 2006 avvia il concorso per giovani curatori Best Art Practices. Nel 2007 vince il premio per giovani curatori Borsa Arte Giovane di Genova. Nel 2008 è assistente dei Raqs Media Collective per Manifesta 7 con cui co-cura i 45 eventi in 111 giorni del progetto Tabula Rasa. Nello stesso anno fonda il Premio europeo alle passioni di lungo corso alla sua seconda edizione. La sua ricerca si concentra sulle pratiche curatoriali eterodosse. Da novembre 2012 è membro del board curatoriale del DOCVA e dal 2013 curatore insieme a Simone Frangi di Live Work, Premio per le Arti Performative di Centrale Fies. Ha sviluppato progetti collettivi e mostre personali.
Da sabato 21 a sabato 28 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
Armunia – Castello Pasquini – Castiglioncello (LI)
DA.RE.
Conduce: Roberto Latini
Nell’ottica dello sconfinamento tra discipline artistiche e opportunità di confronto, Armunia ospita una tappa del progetto formativo e di ricerca triennale Da.Re. Dance Research. Il percorso ideato e diretto da Adriana Borriello coreografa e pedagoga, insieme ad Ada D’Adamo studiosa di danza e Silvia Rampelli regista-coreografa, è rivolto a danzatori e performer con l’intento di offrire luoghi dove contaminarsi, attraverso esperienze didattiche e di creazione. Nell’occasione di una trasversalità, a Castiglioncello il laboratorio sarà tenuto da Roberto Latini.
Roberto Latini attore, autore e regista si è formato presso lo Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo dove si è diplomato nel 1992. La sua pratica di scrittura non slega mai corpo e voce, che rielabora attraverso un dialogo molto profondo con i classici della letteratura. Ha ricevuto nel 2011 il Premio Sipario, il premio UBU nel 2014 come “Miglior Attore o Performer” e nel 2015 il Premio della Critica, dall’ Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Nel 2017 un nuovo Premio UBU, sempre come “Miglior Attore o Performer” gli viene conferito per il suo Cantico dei cantici. La ricerca artistica e la poetica di Roberto Latini si compiono insieme a Gianluca Misiti e Max Mugnai con i quali ha fondato alla fine degli anni ‘90 la compagnia Fortebraccio Teatro.