IMA di Sofia Nappi: la prova aperta prima del debutto a Colours

Sofia Nappi dalla Alvin Ailey American Dance Theatre di New York, dove ha studiato e dove ha lavorato, dopo 10 anni, è tornata in Italia dove vorrebbe trasferirsi per lavorare con la sua compagnia internazionale KOMOCO, di cui è ideatrice e direttrice. In questi giorni è stata in residenza ad Armunia, dove è arrivata per completare il suo nuovo lavoro IMA, commissionato dalla Biennale di Venezia, dove l’ha presentato in forma di studio, che debutterà a luglio a COLOURS – International Dance Festival di Stoccarda, diretto da Eric Gauthier.

Sabato 14 Maggio, alle ore 18:00, al Teatro Nardini di Rosignano M.mo, potremo vedere il risultato del lavoro fatto in questo periodo di residenza, in cui grazie al progetto Attraversamenti di Armunia, Sofia ha potuto interagire con la drammaturg Rita Frongia, che ha svolto il ruolo di occhio esterno sul suo lavoro. Questa “restituzione” al pubblico di Armunia sarà quindi un’occasione davvero unica. Ima è un termine giapponese che indica “il momento presente”, ma in aramaico ed ebraico “Ima” significa anche “madre”, in riferimento a rinascita e rinnovamento. Sofia Nappi ha immaginato IMA durante il periodo di distanziamento sociale dovuto all’emergenza da COVID-19. “Siamo stati lasciati soli nella nostra vera casa, il nostro corpo – racconta Sofia- dove esiste solo la dimensione temporale del presente, dove il nostro esistere diventa più sensibile alle piccole cose, dove il bisogno di rapporto con l’altro, in assenza di contatto fisico, ci porta a raggiungere un profondo senso d’interconnessione e nostalgia di co-creazione. Essere soli con il nostro corpo ci fa percepire chiaramente che tutto, dentro e intorno a noi, non si è fermato, ma è in continuo divenire in una danza che è interconnessione di tutte le cose.” Sofia Nappi ha firmato la coreografia dello spettacolo che vede in scena i danzatori Lara di Nallo, Valentin Durand, Evelien Jansen, Paolo Piancastelli, Gonçalo Reis. Assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio, le luci sono di Alessandro Caso. Dopo la Alvin Ailey American Dance Theater di New York, Sofia ha approfondito i suoi studi con Hofesh Shechter e a Tel Aviv, dove sta attualmente conseguendo la sua certificazione come insegnante di tecnica Gaga, il linguaggio del celebre coreografo Ohad Naharin. Interprete di lavori firmati da artisti di fama internazionale tra i quali Sita Ostheimer, Jon Ole Olstad, Alvin Ailey, Brice Mousset, Alessio Silvestrin, Sidra Bell, Netta Yerushalmy, Juel D. Lane, Clifton Brown, Earl Mosley, Robert Moses, Sofia è direttrice artistica e cofondatrice del suo progetto “KOMOCO” grazie al generoso supporto della storica Associazione Sosta Palmizi. Sofia è stata coreografa ospite per compagnie internazionali, artista in residenza, ha presentato lavori con KOMOCO e insegnato workshops professionali in Germania,USA, Italia, Olanda, Israele, Francia, Albania, Spagna, Isole Canarie, Kosovo, Belgio e Ungheria. Il suo ultimo lavoro “Dodi”, già vincitore del Premio Partner Introdans al Rotterdam International Duet Choreography Competition 2021, si è aggiudicato il 1° Premio, il Premio della Critica e il Premio di Produzione dalla Fondazione Tanja Liedtke e dal Direttore Artistico Marco Goecke dello Staatstheater Hannover al prestigioso 35. International Choreography Competition Hannover 2021. Tra i progetti della compagnia Komoco, in cantiere le nuove produzioni con il prestigioso Staatstheater Hannover, Nationaltheater of Mannheim e Introdans.

A cura di:
Elisabetta Cosci

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