Come muterà il corpo umano con l’uso sfrenato della tecnologia e delle mani? 4 danzatori mettono in scena la trasformazione. Sabato la danza per le famiglie con uno spettacolo che è viaggio nell’arte.
Doppio appuntamento con la danza ad Armunia. Venerdì 12 novembre, alle ore 18, al Teatro Nardini di Rosignano Marittimo, a conclusione di un periodo di residenza creativa ad Armunia, Nicolas Grimaldi Capitello presenterà la prova aperta del concept coreografico CHAT – keep in touch con i danzatori Samuele Arisci, Eva Campanaro, Sibilla Celesia, Marco Munno. Si tratta di una serata in collaborazione con ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL Network Giovane Danza D’autore. Il lavoro di Nicolas Grimaldi Capitello, parte da una riflessione sul concetto di CONNESSIONE e di come esso sia mutato nel tempo a causa dell’utilizzo sfrenato dei mezzi di comunicazione, causando una conseguente TRASFORMAZIONE nel corpo dell’essere umano, che seppur lenta ed impercettibile, rappresenta una condizione dalla quale nessuno può sfuggire. Molti studi hanno accertato che antropologicamente l’uso continuo e perpetuo della tecnologia a distanza di secoli cambierà la morfologia del corpo umano, andando a creare una nuova definizione di essere umano moderno che succede a quella dell’homo sapiens e che si pone come ulteriore tappa nella storia dell’evoluzione dell’uomo che risulta essere in continuo divenire. Nello specifico, è proprio l’eccessivo utilizzo delle mani e della sfera sensoriale tattile che rischia di porre tutto il resto del corpo in uno stato di sedentarietà, trasformando di conseguenza le posture, i movimenti riflessi e volontari dell’uomo. Nel lavoro il corpo e la mente dei quattro performer si sviluppano e si intrecciano all’interno di un meccanismo coreografico ossessivo che parte dai movimenti delle mani, ma tende ad irradiarsi in tutto il corpo, mettendo in scena quel mutamento fisiologico e morfologico che si sta compiendo. La stanchezza che arriva alla fine della coreografia è il richiamo ad una vita meccanica, ma allo stesso tempo vuole inaugurare una nuova stagione vitale per la coscienza umana che risulta essere, attualmente, offuscata e sfuggente.
Sabato 13 Novembre, alle ore 17 nella Sala Danesin, sempre a Rosignano Marittimo, l’appuntamento sarà per le famiglie con bambini dai 4 agli 8 anni, che potranno assistere allo spettacolo LA DONNA CHE CAMMINA, una danza tra disegni e sogni di Valeria Frabetti, Silvia Traversi con Silvia Traversi e le immagini di Enrico Montalbani liberamente ispirate a opere di Giacometti, De Chirico, Severini
Nata nel 1976, la compagnia La Baracca, produttrice di questo spettacolo, opera da più di 40 anni nel Teatro Ragazzi con un’attività di produzione e di programmazione dedicata alle famiglie e alle scuole. La donna che cammina è un racconto danzato di emozioni e interazioni fantastiche, nato dall’incontro con alcune opere d’arte. Fonte di ispirazione è stata proprio una passeggiata all’interno del museo Guggenheim di Venezia, dove la danzatrice ha incontrato opere di artisti che le hanno suggerito immagini fantastiche. Quadri o sculture, quando emozionano, creano il desiderio di “entrarci dentro”, di unirsi a quello che è stato il processo creativo dell’artista. Da lì il desiderio di condividere queste suggestioni e di avvicinare il giovane pubblico alle opere d’arte. In fondo una coreografia è come un quadro: la scena è la tela, i movimenti della danzatrice sono i colori, e la sua espressione è il pennello. Le linee del corpo, delle braccia, delle mani e delle gambe disegnano spazi corporei e geometrie, nell’aria e a terra. Al termine della performance bambine, bambini e adulti potranno partecipare ad un laboratorio gratuito con l’artista e idealmente entrare nello spazio della rappresentazione, direttamente dal loro posto nel pieno rispetto delle normative vigenti. Saranno i colori primari e i giochi d’ombra a trasportarli, solo col pensiero e la creatività, al centro della scena! Un breve riscaldamento per intonare e risvegliare il corpo poi ognuno potrà creare la sua personale opera d’arte grazie alle suggestioni visive raccolte durante la performance e provare a creare mondi fantastici interagendo con luci e ombre.