SULL’ATTIMO Camilla Monga
Residenza Artistica Armunia dal 5 al 11 febbraio 2022
prova aperta 11 febbraio ore 18
DESCRIZIONE
Sull’attimo offre un approccio inedito e stimolante alla performance e all’improvvisazione che costituiscono la base drammaturgica per una perlustrazione del tempo, nata da brevi dialoghi archiviati sia in forma scritta che
attraverso un docufilm. Il materiale è creato dalla coreografa Camilla Monga e dal polistrumentista Emanuele Maniscalco. Pianoforte e batteria sono suonati assieme per eseguire un’unica composizione in parte scritta e in parte improvvisata traendo spunti dal jazz, all’ambient music, dalla musica popolare brasiliana a quella colta del Novecento, da Bach all’art pop. Le idee musicali sono sviluppate dalle azioni di tre danzatori in un gioco costante
di equilibrio e ripetizioni per dare forma a un dialogo serrato tra suoni e gesti. Ogni interprete è alle prese con l’esecuzione e allo stesso tempo con la sua continua variazione sempre personale e sorprendente: una totale fiducia fa trasformare l’errore in un imprevisto quasi cercato. La composizione si fa via via più complessa ma senza concedere nulla alla dimostrazione virtuosistica, valorizzando il grande potenziale dei limiti che l’esecuzione artistica comporta. Le passioni dell’animo umano vengono indotte dalla musica che guida i corpi in una ricerca corale che li fa vibrare in scena accomunati dagli stessi pattern ritmici, ma con diverse reazioni emotive e fisiche.
Il tempo senza tempo è il luogo della memoria di questi suoni e di questi gesti, che si insinuano tra le molte variazioni musicali e coreografiche esplorate generando un cambiamento percepibile solo sull’attimo.
Sull’attimo permette di riflettere sulla struttura compositiva e il suo continuo reinventarsi grazie anche agli effetti che la musica produce sulla sfera emotiva.
COINVOLGIMENTO
Il lavoro si interroga sui linguaggi del corpo e la loro trasmissione. Ha come risultato lo sviluppo di un alfabeto che guida la sfera emotiva e le possibilità fisiche dell’interprete, esplorando la danza come segno grafico e di relazione tra danzatore e spettatore. L’obiettivo è ripensare alla logica di alcune partiture musicali e coreografiche di cui il lavoro comunica i principi, mostrando la possibilità di inventare continuamente nuove regole. L’opera d’arte, quindi, considera ogni strategia un’opera aperta che elabora infinite varianti di uno
stesso disegno. L’obiettivo dell’artista è quello di continuare una formazione divulgativa verso studenti e danzatori o chiunque voglia approfondire e sperimentare strategie compositive.
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