Errori di forma. Martina Gambardella indaga la relazione tra un corpo e il paesaggio che lo circonda. La prova aperta

In attesa del Festival Inequilibrio che prenderà il via a fine giugno, venerdì 21 maggio alle 18:00, al Teatro Nardini di Rosignano M.mo, Martina Gambardella, in questi giorni in residenza ad Armunia, presenterà la prova aperta dello spettacolo Error. Martina Gambardella, giovane coreografa e danzatrice, nata a Napoli e formatasi tra Londra e Berlino, arriva a Rosignano grazie alla rete Anticorpi XL – network della giovane danza d’autore di cui Armunia è partner. Il desiderio di indagare la relazione che esiste tra un corpo e il paesaggio che lo circonda, osservarne il rapporto di reciproca co-appartenenza e co-implicazione, prendere atto della tentazione del corpo di controllare e dominare il tempo presente, rischiando così di smettere di sentire e smettere di apprendere. Martina Gambardella, coreografa di origine napoletana classe 1993, parte da Error#1 – progetto selezionato dal Network Anticorpi XL per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore 2020 – per espandere la sua ricerca sulla relazione tra l’origine del movimento e il mondo esterno. La figura della danzatrice, vestita di blu, utilizza l’intero spazio del palco per prodursi, come suggerisce il titolo, in continui error di forma che, non trovando una soluzione, la costringono a una ricerca infinita. La domanda originale rimane la stessa: come le cose del mondo ci toccano e ci muovono? «Una domanda – afferma la coreografa – che mi pongo da tutta la vita». Le musiche originali dello spettacolo sono di Giuseppe Giroffi, mentre il progetto si avvale della consulenza di Daniele Ninarello e del disegno luci di Alessia Maffei. Error è una coproduzione CodedUomo, Associazione Culturale Körper, con il sostegno di Oriente Occidente, Lavanderia a Vapore/ Centro di residenza per la danza Armunia. Martina Gambardella si forma come danzatrice tra Milano, al CIMD-Centro Internazionale Movimento e Danza, e Leeds alla NSCD-Northern School of Contemporary Dance: Nel 2014 si trasferisce a Berlino e per un anno segue l’Axis Syllabus International Research Community hub. Dal 2012, accanto alle collaborazioni come danzatrice, porta avanti la sua ricerca coreografica. Nell’estate 2016, consegue il Diploma di post-laurea in Developing Artistic Practice al la LCDS-London Contemporary Dance School di Londra. Nel 2017, co-fonda a Berlino il Collettivo di studio e performance Cavadoras e attualmente è artista associata di CodedUomo Choreography and Research e parte del CIMD-Incubatore per futuri coreografi, un progetto supportato dal MiBAC, diretto da Franca Ferrari in collaborazione con Daniele Ninarello, Marco D’Agostin e Davide Valrosso. Biglietto 3 euro acquistabile attraverso il link https://fondazionearmunia.alsolutions.eu/eventi-della-stagione/error/

17 maggio 2021

A cura di:
Elisabetta Cosci

STAMPA

Potrebbero interessarti

Caroline Savì e Juha Marsalo – foto di Antonio Ficai

Corpi e forze in Sguillada di Caroline Savì e Juha Marsalo

Arrivano dalla Corsica, in Residenza Creativa ad Armunia nella sede di Rosignano Marittimo, loro sono Caroline Savì e Juha Marsalo e mettono le basi di Sguillada, il nuovo progetto della loro compagnia LaFlux. Sono attivi nella scena artistica contemporanea come Cie LaFlux dal 2009, il loro lavoro si nutre di “metafore coreografiche”. Per portare i corpi al confine dell’essere usano un lavoro  circolare che muove peso e forze come “acque”. Savì danzatrice e Marsalo coreografo, esplorano infatti la disponibilità del...

Vera Mantero – Armunia Inequilibrio 22 – Foto di Daniele Laorenza

Vera Mantero: le performance senza limiti di categoria

Un quadro di Manet. Una danzatrice. Una Josephine Baker dalle zampe di fauno al posto dei piedi. Sono queste le identità artistiche che Vera Mantero, artista portoghese, porta in scena alla 22° edizione del Festival Inequilibrio, esibendosi in un trittico di performance al Teatro Solvay. La fluidità dell’arte non...

Foto 2 (Keaton)

L’eco del comico. Perché si ride quando non c’è da ridere?

“Tempi comici” è espressione dai molti sensi. Può indicare quell’insieme di giochi ritmici, di pause/sospensioni, di brusche accelerazioni e di gesti o parole sorprendenti che usiamo quando raccontiamo una barzelletta. Oppure, può essere un’allusione metafisica al fatto che i nostri tempi sono particolarmente ridicoli, se non all’apice del grottesco...