Ascolto, dialogo e danza in Space Oddity di Sara Sguotti
Intervista di Elena Pancioli
Nella prima parte del Festival Inequilibrio 2020 la danzatrice e coreografa Sara Sguotti va in scena con Space Oddity, una performance che nasce per il pubblico. In questa intervista ci racconta com’è nato e come si è sviluppato il progetto. Chiede al pubblico di darle fiducia per intavolare un dialogo e un ascolto reciproco.
Cos’è Space Oddity? Com’è nata l’idea? È nata subito come performance?
Space Oddity è un lavoro che nasce dalla necessità di ricercare la verità dell’atto performativo inteso come scambio di esperienza tra me e un pubblico conosciuto e non. Il mezzo comunicativo è la danza, priva di strutture drammaturgiche, che si crea nell’istante stesso grazie alle relazioni che si costruiscono nel luogo e tra le persone che lo abitano. È un dialogo sotteso tra me e chi sceglie di creare e allo stesso tempo regolare la relazione.
Cosa chiedi al pubblico? Se tu dovessi “iniziare” un pubblico vario, non per forza cosciente dell’esperienza performativa, a uno spettacolo di questo genere cosa gli diresti?
Chiedo di darmi fiducia o almeno di permettermi di creare un dialogo in ascolto tra entrambe le parti, chiedo anche di godere del momento e di lasciare che qualche cosa accada, senza aspettativa alcuna. Non c’è nulla da capire, non voglio dichiarare niente, voglio solo rendere reale un atto di scambio.
Cosa sono “i 5 minuti di gloria della solitudine” di cui tu ci parli?
Durante la performance chiedo al pubblico di aiutarmi decidendo quando iniziare la mia danza attraverso una clessidra. Questa clessidra ha un tempo di 5 minuti nel quale io e quella persona abbiamo la possibilità di creare l’atto performativo. In quel tempo il soggetto non sono più solo io ma diventiamo entrambi parte dello stesso atto. Quelli li definisco, in maniera contraddittoria, i 5 minuti di gloria della solitudine.
(domanda di rito) Il tempo sospensione dovuto alla pandemia, per tuo conto, cosa lascia al mondo della danza e al tuo lavoro di artista/danzatore?
Nel mondo della danza tante cose…. sicuramente tanta confusione e voglia di cambiamento e presa di coscienza. A livello personale mi trovo disorientata…come dice la canzone…. ma provo ad affidarmi al mio corpo.