RESIDENZE ARTISTICHE TOSCANE
Comunicato stampa
Teatro, altri 6 milioni per le Residenze Artistiche della Toscana
Sarà finanziato con altri 6 milioni di euro per il prossimo triennio 2019-2021 il progetto “Residenze in Toscana”, il sistema teatrale che sostiene e promuove la diffusione della cultura, delle arti e dello spettacolo prendendo forza dai piccoli spazi. Lo hanno annunciato la vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni e l’assessore al bilancio Vittorio Bugli intervenendo all’incontro che si è svolto a Empoli, presso la biblioteca comunale, per fare il punto sul progetto, insieme a amministratori, direttori e operatori culturali e teatrali.
Giunto al termine del suo secondo triennio 2016/2018, il progetto, frutto della collaborazione virtuosa tra i vari soggetti sparsi sul territorio, si è confermato valido strumento per creare occasioni di incontro tra l’offerta culturale e la pluralità di istanze che sono rappresentate da ogni singola comunità. “E’ la forza dei piccoli spazi, diffusi capillarmente in tutta la Toscana, che può creare – ha detto Barni – una reale occasione di incontro tra offerta culturale e pluralità di istanze che ogni singola comunità rappresenta. La prossimità con i cittadini e la comunità che abita i territori, la capacità di dare sostanza alle differenti vocazioni non solo artistiche che sono appunto il DNA identitario delle loro diversità, sono espresse al meglio da un progetto diffuso e differente che allo stesso tempo è in grado di stabilire solide forme di cooperazione tra i soggetti, che permettono di perseguire obiettivi comuni. Questa forza è un humus importantissimo che consente di dare accoglienza a bisogni, di conoscere necessità, di dare risposte”. Sicuramente alcuni importanti obiettivi sono stati raggiunti e soprattutto si sta consolidando un processo di forte collaborazione. La sfida che ci attende per il prossimo futuro – ha concluso – non sarà solo consolidare e diversificare l’offerta, ma ampliare la relazione tra il sistema delle Residenze e il più ampio sistema dello spettacolo toscano per costruire un rapporto organico tra le istituzioni del sistema e le comunità che le Residenze incarnano e rappresentano”. “Le residenze artistiche teatrali – ha sottolineato Bugli – sono veri e propri presidi culturali e sociali: 23 residenze in Toscana, 33 imprese che lavorano in 57 spazi teatrali in 43 comuni, 1114 persone impiegate. Sono numeri che danno la misura di quanto le residenze teatrali siano un modello da valorizzare e sostenere. Ecco perché la Regione ha deciso di rinnovare per il prossimo triennio il contributo di 6 milioni di euro. Permettere alle residenze di continuare a lavorare vuol dire salvaguardare i territori e le menti dei nostri bambini, dei giovani e degli adulti che partecipano ai loro spettacoli, interagiscono e socializzano con le altre persone. E’ anche un mondo di inclusione e integrazione: penso ai progetti teatrali con i migranti, esempi concreti di coinvolgimento attivo di richiedenti asilo in attività teatrali del territorio, contro ogni tipo di intolleranza e razzismo. Giudico indegno – ha concluso – che il progetto del Mibac MigrArti, che finanziava progetti di cinema e teatro dedicate alle diverse culture, sia stato sospeso, in linea con l’azione di questo governo. La reazione deve essere forte: se prima con quel contributo si facevano dieci spettacoli, adesso bisogna farne cento e continuare a lavorare con la stessa passione che ci ha portato fino a qui”. “Il contributo che il progetto delle Residenze Teatrali e artistiche ha dato allo sviluppo della cultura della nostra Toscana – ha detto il sindaco di Empoli e presidente dell’Unione Comuni Empolese Valdelsa Brenda Barnini – credo sia una delle esperienze più preziose che abbiamo a disposizione. Ringrazio ovviamente in maniera un po’ partigiana Giallo Mare perché la sua attività rappresenta i nostri territori, i nostri Comuni. Tutte quelle occasioni di incontro, di promozione, di produzione di cultura. Rappresentano quei momenti in cui emerge la differenza tra abitare, vivere e crescere in un territorio che ha questa ricchezza, comprendendo quanto invece mancherebbero se loro non ci fossero. Investire in cultura di questi tempi – ha concluso – diventa sempre più una scelta di campo, lo voglio dire senza mezzi termini, perché è molto facile, oserei dire, di moda, non solo disinvestire in cultura, ma anche fare in modo che quel senso di cittadinanza, che solo attraverso l’esperienza culturale può essere vissuto appieno, vada via via riducendosi e ci porti ad avere richieste di bisogni sempre più primari, e in alcuni casi, lasciatemelo dire, sempre più bestiali”.
Le Residenze Artistiche
Nel triennio 2016-2018 le Residenze Artistiche della Toscana (RAT) hanno svolto e svolgono la loro mission collettiva tramite un’articolata rete regionale a funzione pubblica diffusa e radicata in otto territori provinciali. Luoghi, questi, dove sono attive 23 residenze, tra individuali e multiple, animate da 33 imprese teatrali che agiscono in 57 spazi teatrali in convenzione con 43 comuni toscani. Nel corso del triennio le Residenze hanno programmato nei loro teatri 5404 spettacoli, oltre alle 327 rappresentazioni programmate con Fondazione Toscana Spettacolo. Nello stesso periodo, i 5404 spettacoli hanno totalizzato 411.824 spettatori paganti, ai quali vanno aggiunti circa 94.000 spettatori che hanno beneficiato gratuitamente di spettacoli realizzati nei teatri o manifestazioni all’aperto.
RAT, la chiave per un sistema teatrale policentrico
Le Residenze hanno costituito al loro interno un tavolo di coordinamento, un’assemblea, un insieme di gruppi di lavoro su specifici temi progettuali che tramite incontri e comunicazione social e editoriale hanno prodotto una capacità di azione e progettazione collettiva visibile nel dibattito teatrale regionale e nazionale. Contribuendo a garantire in Toscana un sistema teatrale regionale policentrico.
Tutti i numeri del triennio
In crescita costante il bilancio economico. Il volume d’affari complessivo delle Residenze nel triennio 2016-2018 ammonta a 31 milioni 980.000 euro a fronte di un investimento pubblico di Regione (poco meno di 6 milioni di euro con 2 milioni per ogni annualità), Comuni e Mibac nel complesso pari a 14 milioni e 700.000 euro. Buona anche la capacità occupazionale: nel 2018 le Residenze hanno intrattenuto rapporti di lavoro con 1209 lavoratori tra artisti, tecnici e amministratori. E’ in continua crescita anche il dato di presenza di pubblico che nel triennio passa da una media di 87 spettatori a 102 a replica. Media che deve essere valutata alla luce del fatto che le Residenze operano in piccole sale, in realtà geografiche periferiche offrendo prevalentemente propdotti scenici innovativi. Nel 2018 è in forte aumento anche il dato legato all’aspetto formativo-promozionale con 1700 itinerari formativi teorici e pratici, un grande laboratorio d’incontro.