{Evento terminato}
I giardini di Kensington
Sirna/Pol
Un soggiorno. Pochi elementi delineano un interno. Un oggetto non identificato aleggia e incombe sulla stanza.
Due figure, con le loro presenze annoiate, sottili, tese, eleganti, dolci e litigiose, vicine e distanti, nell’intimità di non aver nulla da dirsi, tra i cali e i picchi fisiologici della relazione. Un percorso drammaturgico suddiviso in tre atti: il litigio, il rifugio, il trasloco.
Lo scorrere di un tempo imprecisato – un giorno, un anno, una vita – apre delle smagliature nella quotidianità; le pose più ovvie del vivere domestico – mangiare, sedere su una poltrona, leggere un giornale – si caricano di elementi inspiegabili e inaspettati.
Come sarebbe se costruissi una capanna al centro del soggiorno, al riparo da tutte le correnti?
Vedo solo il tuo naso, ma forse è una piega del cuscino, tu non ci sei più.
Il salotto si trasforma allora in un insieme di angoli, di miniature intime e riparate; talvolta in una distesa desertica, in cui svaniscono misure e coordinate. La percezione di uno spazio alterato consente l’emergere di unisoni svuotati di ogni funzionalità, in una ricerca coreografica sospesa tra gesto cristallino e sprofondamenti, fino al punto in cui tutti i parametri cartesiani del reale e del quotidiano si disciolgono.
Castello Pasquini/Sala del Ricamo
RESTITUZIONE/PROVA APERTA
SABATO 3 FEBBRAIO – ORE 21.15
Sirna/Pol – I GIARDINI DI KENSINGTON
capitolo I il litigio + capitolo II il rifugio
uno spettacolo di Elisa Pol e Valerio Sirna
con Elisa Pol e Valerio Sirna
elaborazione del suono Flavio Innocenti e Valerio Sirna
disegno luci Mattia Bagnoli
scultura di Mattia Cleri Polidori e Giulia Costanza Lanza
collaborazione tecnica Nikki Rodgerson / Mutoids
residenze artistiche Armunia Residenze Artistiche Castiglioncello, Santarcangelo Festival
un ringraziamento particolare a Barbara Bessi
progetto finalista premio Scenario 2017
durata 40’
Sirna/Pol si sono costituiti come coppia artistica per il progetto I GIARDINI DI KENSINGTON, che ha le sue origini nell’esperienza con il collettivo Agostino Bontà, di cui sono fondatori assieme ad altri tre artisti, incontrati durante il biennio di formazione Scritture per la danza contemporanea diretto da Raffaella Giordano. Indagano le arti sceniche con sguardo trasversale; nello specifico il progetto vuole approfondire il rapporto tra scrittura scenica e gesto coreografico. L’oggetto della loro ricerca è focalizzato sulla natura della relazione all’interno di uno spazio domestico.
in residenza dal 26 gennaio al 4 febbraio
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