Coreografare le immagini delle tradizioni carnevalesche: KARRASEKARE di Igor e Moreno
Nel mese di Settembre, la compagnia Igor e Moreno è stata in residenza ad Armunia per svolgere una delle tappe del progetto KARRASEKARE, vincitore del Bando Toscana Terra Accogliente, che debutterà nel novembre 2023 a Romaeuropa Festival.
I coreografi e performer Moreno Solinas e Igor Urzelai, sono arrivati a Rosignano Marittimo da Sassari, insieme a Margherita Elliot, performer e direttrice delle prove, Edoardo Elliot, sound designer e Kasper Sophie, scenografo. La nuova produzione si ispira alle tradizioni carnevalesche pagane dei Paesi Baschi e della Sardegna, dove Igor e Moreno sono rispettivamente cresciuti. L’interesse per il carnevale, che in sardo si chiama carrasecare, nasce proprio dalla memoria d’infanzia degli autori.
Durante la residenza ad Armunia, cerchiamo allora di catturare quante più immagini possibili dalle parole di Igor e Moreno. Il secondo, ci racconta che a Bosa (Sardegna), il carrasecare avviene in due momenti diversi della giornata: la mattina e la sera. Di giorno gli abitanti sfilano in corteo tutti vestiti di nero, cantando litanie in coro. La sera invece, nelle sfilate predomina il bianco, il ritmo dell’incedere cambia per correre alla ricerca di Re Giorgio, un fantoccio di stracci e giornali che viene incendiato. A Gavoi (Sardegna) echeggia invece il suono ossessivo di fischi e tamburi, questi ultimi realizzati spesso con materiali di riciclo. Igor mentre sfoglia un book di immagini e bozzetti raccolti per KARRASEKARE, ci parla delle usanze Basche (suo luogo di provenienza), dicendoci che a Ituren la mattina del carnevale si palesa la presenza onirica di un uomo-orso che attraversa il paese accompagnato dal ritmo di due enormi campanacci. Da Ituren le persone raggiungono a piedi Zubieta, luogo dove la festa continua in un’esplosione di azioni dai contorni pericolosi.
L’indagine artistica e culturale di Igor e Moreno è fortemente incentrata sull’analisi delle similitudini tra le tradizioni carnevalesche. In ogni luogo infatti, il rito avviene tra il risveglio della primavera e la fine dell’inverno, occasione ideale per festeggiare il nuovo con momenti liberatori che si chiudono con la catartica sconfitta del male.
La prima fase della ricerca, è iniziata nel 2020 e si è conclusa prima dell’arrivo ad Armunia, dove la compagnia ha iniziato a condensare questa immensa ricerca per la messa in scena. Moreno ci dice che l’idea della catarsi dei rituali popolari è all’origine del teatro, luogo dove sublimare le esperienze. L’ambizione di KARRASEKARE va in questa direzione, parlare del Carnevale vuol dire porre uno specchio verso una società che soffre ancora oggi di macismo, violenza, pregiudizio, gerarchie di classe. KARRASEKARE, attraverso ritualità ancestrali guarda la contemporaneità per liberarla dal pregiudizio e dalla paura.
“Abbiamo ripreso il nostro background e lo abbiamo riprodotto in chiave contemporanea rispettando il nostro senso di etica che va verso la convivenza delle differenze e l’armonia”.
Igor e Moreno
In queste due settimane di lavoro ad Armunia ci sono stati nuovi sviluppi nell’ambiente scenografico e nei suoni. Nei prossimi mesi, la compagnia svolgerà altre due residenze in Sardegna per poi andare all’estero, prima in Danimarca, poi a Londra e a Fiume, in attesa del debutto.