Armunia per l’Infanzia, sguardi retrospettivi su una stagione lunga tre anni
Spettacoli, laboratori e incontri hanno chiuso il 5 aprile, al Teatro Solvay, la stagione che Armunia ha dedicato all’ infanzia. Il punto di partenza è stata la ricerca avviata nel 2017 da Antonella Questa sul testo Pedagogia nera. Fonti storiche dell’educazione civile di Katharina Rutschky, sociologa e scienziata dell’educazione, pubblicato a Berlino nel 1977. Paolo Perticari, docente di Pedagogia all’Università di Bergamo, da poco scomparso, scrive nella sua introduzione allo stesso volume:
“Rimasto ignorato dal pubblico italiano e mondiale per quasi quarant’anni il libro della Rutschky documenta una storia scientifica e umana che si sussegue dal XVIII secolo fino ai giorni nostri sotto lo sguardo silente, attento e misterioso dei bambini nelle case civili dell’Europa e del mondo. Che cosa si nasconde dietro tutto ciò? Probabilmente il più importante libro, il più rilevante movimento del pensiero sui bambini, sulla violenza, sull’educazione, sul potere e sul male del XX Secolo”
E così il passato ci ha aperto questioni su cui riflettere in relazione alla spontaneità, ai bisogni dei bambini e alla capacità che hanno gli adulti di porsi in ascolto e relazione. Cos’è quindi rimasto oggi della pedagogia nera? Persiste ancora una pedagogia violenta, che mira a spezzare la spontaneità del bambino con la conseguenza di impedirgli l’espressione dei propri bisogni e pensieri? Se sì, in quale forma si manifestano i suoi effetti nella società contemporanea? Qual è la relazione tra bullismo e cyberbullismo rispetto al contesto educativo? Come salvarci da secoli di omertà, manipolazione e colpevolizzazione, armi care alla pedagogia nera, che ci hanno fatto dimenticare quanto abbiamo subito noi nell’infanzia?
Di questi temi abbiamo parlato il 5 aprile nell’Incontro Pubblico, che ha chiuso la stagione ragazzi, dal titolo Verso un’Infanzia Felice, a cui hanno partecipato l’assessora alle politiche giovanili, all’educazione e all’innovazione del Comune di Rosignano Marittimo Veronica Moretti, l’attrice autrice Antonella Questa, che ha raccontato la sua ricerca, il filosofo Luca Mori, che ha restituito i risultati dei suoi laboratori con i bambini tra gioco e filosofia, l’avvocato Relmi Rizzato, che ha affrontato le tematiche legate all’uso consapevole dei social, e i due professori dell’Università di Pisa Maria Antonella Galanti e Alfonso Maurizio Iacono, che hanno delineato altre tematiche legate al rapporto tra educazione, violenza e prevaricazioni emotive.
L’incontro giunge a chiusura di un intenso percorso tra spettacoli e laboratori, che hanno coinvolto sia Antonella Questa che Luca Mori, ma anche le compagnie ospiti, che con le scuole primarie (Europa, R. Fucini, E. Solvay) i loro bambini, le insegnati e i genitori hanno condiviso seminari e incontri. Tra gli spettacoli presentati da gennaio ad aprile: la magia tra danza e giocoleria di Lucrezia Maimone vincitrice di Collaboration Kids del Network Anticorpi XL con Oltremai; il Progetto G.G., che con Valentina Vuole ha raccontato il rapporto conflittuale tra una madre e la sua bambina in bilico tra regole, protezione e libertà; la Compagnia Teatro Persona con Il principe Mezzanotte.
E ancora, la Compagnia Burambò, che ha lavorato con i bambini delle sezioni prime, avvicinandoli al mondo del teatro di figura, mettendo in scena lo spettacolo Secondo Pinocchio, che affronta anche qui il tema delle regole e della relazione; la Compagnia Sosta Palmizi, che lavorando con le seconde delle stesse scuole ha intrapreso un viaggio alla scoperta del corpo e del movimento affrontando in scena il mistero della nascita con lo spettacolo Col naso all’insù; i Sacchi di Sabbia, che con il laboratorio e lo spettacolo Sandokan o la fine dell’avventura hanno dedicato un vero e proprio elogio all’immaginazione. Per chiudere mercoledì 3 aprile con Infanzia Felice di e con Antonella Questa: la sua favola per adulti rivolta ai sogni dei bambini.