4 Marzo 2019

Luca Mori per l’infanzia: ad Armunia la filosofia è dei bambini

di Benedetta Pratelli

Luca Mori - foto di Antonio FicaiLunedì 18 Febbraio è iniziato ufficialmente il percorso che Armunia dedica quest’anno all’infanzia, e non solo. Prima tappa: un laboratorio per bambini dagli 8 agli 11 anni, guidato da Luca Mori,  filosofo e formatore nonché autore di saggi dedicati al settore educativo e scolastico. Mori da più di dieci anni porta in giro per l’Italia un laboratorio con bambini delle scuole elementari, con l’obiettivo di ripensare insieme a loro una nuova realtà, lontana dai condizionamenti culturali dell’adulto. Utopie di bambini. Il mondo rifatto dall’infanzia è il libro uscito nel 2017, testimonianza di questo lungo percorso. Dentro troviamo riflessioni dedicate ad argomenti dal carattere complesso, il concetto di abitare, il senso del limite, della giustizia, riflessioni sulla forma più corretta di governo, sul concetto di confine e di straniero. Luca pone ai bambini una questione e loro rispondo, riflettono, cercano di andare a fondo confrontandosi.
Ma quindi, cosa abbiamo fatto ad Armunia? 

Nel nostro caso il progetto è nato dalla collaborazione con Antonella Questa, che da circa due anni porta avanti una riflessione proprio sull’infanzia, abbiamo infatti deciso di intraprendere un viaggio nelle maglie oscure del rapporto adulto bambino, per interrogarci personalmente insieme ad artisti e pubblico sul concetto di educazione, sul suo ruolo, sul metodo e le finalità.

Lo scorso anno con Antonella Questa avevamo già avviato questa riflessione, attraverso un convegno e la produzione dello spettacolo Infanzia felice (n.b. il 3 aprile sarà nuovamente messo in scena al Teatro Solvay!). In un’intervista l’artista aveva dichiarato in relazione allo spettacolo:

“Quindi dicevamo, la menzogna: come mai mentiamo? Come mai viviamo nella menzogna? Ai bambini, per esempio, diciamo sempre che non si devono dire bugie e poi noi siamo prontissimi a mentire a noi stessi e agli altri senza ritegno alcuno e spesso anche su cose molto gravi”.

Ecco, da qui è partito il nuovo progetto, da qui è partito il laboratorio della scorsa settimana.
Nella sala del camino di Castello Pasquini, per tre pomeriggi, circa 20 bambini seduti in semicerchio hanno affrontato il tema del fare finta nelle sue moltissime declinazioni. Dal teatro al gioco, dal cinema alla televisione, dalla pubblicità ai rapporti tra le persone, in cui può capitare di fingere, mentire, simulare.
Cosa significa “fare finta di”? I sogni sono come finzioni? Ci sono casi in cui è giusto mentire? Adulti e bambini fingono in modi diversi?
Dalle domande alle risposte, passando per giochi di manipolazione con la creta e disegni su carta, i bambini hanno cercato di affrontare tutte le questioni fino a riflettere per quasi due ore sul mito della caverna di Platone. Insomma, mica scherzi!

Luca Mori - foto di Antonio Ficai“Ne è uscito un quadro ricco di spunti e suggestioni – è il commento a posteriori di Luca Mori – di cui si darà conto con la pubblicazione di una definizione ragionata del “fare finta” visto con gli occhi dei bambini. La pubblicazione riporterà
citazioni fedeli di ciò che i bambini hanno detto, delle loro intuizioni e delle piste aperte su cui lavorare. L’auspicio è che la futura pubblicazione possa essere d’ispirazione per adulti curiosi e interessati a percorsi educativi fuori dai sentieri“.

Armunia intanto dà appuntamento ai bambini il 3 marzo, con lo spettacolo della compagnia Sosta Palmizi al teatro Solvay, e agli adulti il 3-4-5 aprile, per approfondire insieme ad Antonella Questa e Luca Mori la riflessione sull’infanzia e sulla relazione adulto-bambino. Tre giorni intensi con spettacoli, laboratori e convegni, per proseguire il viaggio “verso un’infanzia felice”.

A cura di:
​Benedetta Pratelli

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